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Web Briblo

dicembre 19, 2009

La mia impronta ecologica


L'impronta ecologica è in poche parole quella che lasciamo al nostro passaggio su questa terra. Per vivere in maniera sostenibile questa impronta dovrebbe essere invisibile, in questo modo la vita sulla terra sarebbe infinita. Se invece si consumano risorse "finite" fino ad esaurimento significa l'insostenibilità totale fino ad arrivare al collasso. L'umanità avrebbe bisogno di molte più risorse di quelle attuali per mantenere l'attuale stile di vita. Se tutta l'umanità, secondo un calcolo della Global Footprint, che tutti potete fare, adottasse il mio stile di vita, avremmo bisogno di risorse pari a 2,1 pianeti. Anche comportandoci come il contadino più famoso del web non ci basterebbe un solo pianeta. Ovviamente sono calcoli medi, approssimativi, ma che comunque rendono l'idea su come il nostro stile di vita sia possibile semplicemente perchè miliardi di persone sono ancora "arretrate" secondo il nostro concetto di sviluppo. Se di colpo Cina, India, Africa, fossero come noi il pianeta imploderebbe.
Possiamo cambiare, diminuire o collassare. A noi la scelta.

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ottobre 22, 2009

IAB Forum ad impatto 0


Dopo aver partecipato alle edizioni romane dello IAB Forum, quest'anno sarò il 3 e 4 Novembre a Milano.
Il tema è sempre lo stesso, ossia la comunicazione digitale, ma la versione milanese è senza dubbio più ricca, densa ed interessante.
Sarà per me il primo evento ad impatto 0 a cui partecipo grazie al progetto di LIFEGATE: in poche parole le emissioni di CO2 generate dall’evento verranno compensate attraverso la creazione di oltre 15.000 mq di nuove foreste in Costa Rica.

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agosto 20, 2009

Un supermercato sostenibile

A Botticino in provincia di Brescia la catena SMA in partnership con Legambiente ha aperto il primo centro commerciale sostenibile:
  • risparmio energetico, riduzione dei consumi e degli sprechi
  • raccolta differenziata rifiuti
  • carrelli, cestini della spesa, ed altro arredo costruiti con materiale di riciclo (tappi in plastica di bottiglie ecc)
  • lucernai ingranditi per sfruttare meglio la luce solare
  • impianto fotovoltaico
  • raccolta acqua piovana per irrigare il verde
  • illuminazione parcheggio con lampioni a LED e fotovoltaici
  • shopper in Mater Bi al posto delle buste in plastica
Tutto questo, e molto di più, è stato raggiunto senza nessun sacrificio alle comodità o alle abitudini dei clienti. Un esempio da seguire per tutti i supermercati del pianeta.

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agosto 17, 2009

Ferry Boat un traghetto verso la green economy

Segnalo un nuovo ed interessante programma radiofonico di Radio24 in onda il sabato alle 13.30: Ferry Boat.
Sul sito è possibile ascoltare le puntate in MP3, eccone un assaggio:
  • Mobilità sostenibile: l'auto
    Il futuro dell'auto è ancora da scrivere. Perlomeno dal punto di vista dell'alimentazione...
  • Energia rinnovabile
    L'Italia dei miracoli. In pochi mesi siamo passati da fanalino di coda europeo nella produzione di energia rinnovabile fotovoltaica alla soglia del primato continentale...
  • Edilizia sostenibile
    Nel settore delle costruzioni ormai il percorso è tracciato: chi non è in grado di interpretare le regole dell’edilizia sostenibile è tagliato fuori. Non è affermazione di buon senso, ma di sistema...
"Le case histories, i personaggi, le analisi degli esperti, le imprese, le istituzioni raccontano il cambiamento: l’economia sociale come nuova visione di mercato. L’azienda produce, fa business non più per imporre un modello consumistico compulsivo ma in funzione della domanda pressante di rispetto per i criteri ambientali, di risparmio, di sicurezza, di civiltà. La trasmissione affronta i temi legati all’energia, all’ambiente, quindi alla mobilità sostenibile, alle tecnologie digitali per la salute e il benessere, per la cultura e la conoscenza. I mondi che la crisi e i nuovi stili di vita ci stanno imponendo di ridisegnare. Ferry-Boat Una modalità di informazione brillante, sempre intrigante, spesso divertente. Il taglio è quello della curiosità, il linguaggio disinvolto di chi racconta una storia vera fuori dalle formalità giornalistiche."

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luglio 03, 2009

Dragonfly vertical farm

Un nuovo progetto di Vincent Callebaut, già ideatore di Lylipad, che stavolta si cimenta sull'agricoltura urbana verticale. Dragonfly, un mega grattacelo a forma di ala di farfalla alto 600 metri (128 piani) con al suo interno abitazioni, uffici ma soprattutto aree coltivabili. Ovviamente il tutto autosufficiente sia per l'acqua che per l'energia.
Non sono un amante dell'architettura moderna, però questo progetto è affascinante.

Chi sa se, a differenza dell'ultima, questa piaccia di più al contadino?

[via Treehugger]

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febbraio 14, 2009

M'illumino di Meno 2009 (Parte 6) - Considerazioni

Ieri si è svolta la giornata nazionale del risparmio energetico "M'illumino di meno 2009" organizzata dal programma radiofonico Caterpillar di Radio 2.
Di per se la giornata di ieri ha solo un valore simbolico: spegnere le luci per un'oretta non serve a nulla. Anche se spegnere cattedrali, parlamenti, piazze, palazzi, case, uffici in tutto il mondo ha un suo effetto non solo mediatico.
Ciò che conta veramente è lo spirito, la cultura, la voglia di partecipare, di essere attivi, di migliorare la nostra vita. Ho ascoltato spesso in questi giorni in radio i partecipanti dell' evento: si va da singoli cittadini, a comuni, passando per aziende ed enti istituzionali.
L'evoluzione c'è ed è innegabile. Alle prime edizioni dell'evento si sentiva parlare di lampadine a basso consumo, elettrodomestici in classe A e poco altro. Oggi si sente parlare di pannelli solari, fotovoltaici e di veri e propri cambi di stile di vita. Riciclo, riuso, risparmio, efficienza, sostenibilità sono concetti che si stanno radicando nella nostra cultura. E la crisi economica appena iniziata non fa altro che sottolineare come il nostro modello di vita vada profondamente riformato.

Capitalismo, consumismo, mercato selvaggio e finanza creativa sono giunti al capolinea. E' sotto gli occhi di tutti che siamo di fronte ad una crisi non solo finanziaria, ma economica, energetica ed ambientale. Se sapremo sfruttare le ultime risorse presenti su questo pianeta in maniera corretta avremo qualche possibilità di una decente sopravvivenza.



Tutti i post di questa edizione:
Parte 1 - Comunicato stampa
Parte 2 - Inno ufficiale
Parte 3 - L'iniziativa sul web
Parte 4 - I vecchi post
Parte 5 - Vetralla
Parte 6 - Considerazioni

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luglio 25, 2008

Un futuro solare

Secondo la Francia, o meglio secondo Sarkozy, il futuro energetico del mediterraneo sarà rinnovabile: solare, fotovoltaico, eolico, idroelettrico, biomasse e geotermico. Ogni regione produrrà in base ai propri requisiti. Adieu petrolio

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aprile 24, 2008

Campanelli

Potrei andare avanti molto a lungo. Questi appena elencati, a mio parere, sono tutti campanelli d'allarme dello stesso problema: la nostra economia, la nostra società si basa su uno sviluppo insostenibile. Fin'ora ci è stato permesso per il semplice fatto che a svilupparsi fossero in pochi. Ora a volersi "sviluppare" (crescere), nello stesso modo sono anche un altro po' di miliardi di persone (Cina-India), mentre altri ancora aspettano (Africa, SUD America, ecc..).

Come con le banche siamo tutti indebitati con il pianeta. Chiediamo, prendiamo e pretendiamo più di quello che ci sarebbe consentito. Sprechiamo, consumiamo come se ci fosse abbondanza convinti che la tecnologia, figlia dello stesso sviluppo, possa risolvere automaticamente il problema.

Prendere coscienza della realtà dei fatti è il primo passo da compiere. Dopodichè va trovata una soluzione basata su uno sviluppo sostenibile. E come se non bastasse tale soluzione andrà consigliata, imposta, al resto del mondo prima che faccia "crack", come le banche.

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dicembre 13, 2006

Decrescita felice

"La decrescita è innanzitutto uno slogan. Uno slogan per indicare la necessità e l'urgenza di una inversione di tendenza rispetto al modello dominante dello sviluppo e della crescita illimitati. Una inversione di tendenza che si rende necessaria per il semplice motivo che l'attuale modello di sviluppo è ecologicamente insostenibile, ingiusto ed incompatibile con il mantenimento della pace. Esso inoltre porta con sé, anche all'interno dei paesi ricchi, perdita di autonomia, alienazione, aumento delle disuguaglianze e dell'insicurezza. La decrescita non è una ricetta ma semmai un segno, un cartello stradale che indica un nuovo percorso. Un percorso che ci conduce verso un nuovo immaginario, un nuovo orizzonte. E' l'orizzonte di un'altra economia: pacifica, sostenibile e conviviale, in altre parole felice. "

www.decrescita.it
Decrescita felice su Wikipedia
Festa della decrescita felice con Caterpillar 14,15 e 16 dicembre 2006 a Pontedilegno (BS)

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giugno 30, 2005

SMS su City

Ogni tanto sulla metro di Roma mi capita di svogliare i giornali gratuiti (freepress).
Su City ultimamente pubblicano gli SMS dei lettori su determinate tematiche.
City ha domandato ai lettori se c'è una soluzione al caro-petrolio.
Uno ha suggerito il nucleare. Un'altro, altrettanto fantasioso, proponeva l'olio di "cozza" (il T9 dei telefonini sono fonte di divertimento. Per chi non avesse capito, consiglio di leggere questo post).
La maggiorparte dei commenti suggeriva di usare mezzi pubblici, mezzi alternativi (bici, scooter), gas (gpl, metano), fonti rinnovabili.

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giugno 28, 2005

Agricoltura verticale


Non so il contadino come la vede però ha delle potenzialità.
Sto parlando del Vertical Farming (agricoltura verticale).
L'articolo l'ho trovato su:
Worldchanging
Gristmill
BoingBoing
Treehugger (cui condivido il pensiero che riporto nel post)

Praticamente coltivare in grattaceli sfruttando l'altezza. Progetto fantascentifico e tutto da confermare ma che dovrebbe ridurre l'impatto ambientale dell'agricoltura.
Coltivare senza usare pesticidi, erbicidi, fertilizzanti basati sul petrolio e smettere di stressare milioni di ettari di terreno che potrebbero essere restituiti alla natura.
Aggiungo che avere a portata di mano nelle città fonti di cibo senza doverli trasportare in giro per il paese, farebbe risparmiare un sacco di soldi e inquinamento.
Risolverà anche la fame nel mondo?

Non voglio iniziare un dibattito sullo stile di vita vegetariano/carnivoro. Però è documentato che utilizziamo gran parte della superficie coltivata per sfamare gli animali che poi mangeremo. Vendere carne a pochi ricchi conviene di più che vendere tonnellate di grano a chi muore di fame, l'economia funziona così.
Mangiare meno carne, oltre che essere salutare, risolverebbe in parte il problema.

Il progetto, se realizzato, potrebbe risolvere il primo problema ma per il secondo non serve un rimedio tecnologico ma sociale.

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aprile 27, 2005

Casa ecologica europea

"Posa del primo mattone, a Preganziol (Treviso), della "Casa ecologica europea" realizzata nell’ambito del progetto Sustainable Housing in Europe (abitare sostenibile in Europa) che prevede la realizzazione di oltre 700 alloggi in Italia, Francia, Portogallo e Danimarca con la partnership di operatori dell'edilizia sociale."
Questo è l'inizio di un interessante articolo trovato su MiaEconomia.
Materiali e tecniche di costruzione innovativi, ecologici, di basso consumo.
I sovracosti degli appartamenti saranno ammortizzati in circa 5 anni, grazie al risparmio energetico complessivo che è stato stimato dall'Istituto Nazionale di Bioarchitettura attorno al 60%.
In rete si trovano altri articoli al riguardo come quello di Eco dalle Città.
Il concetto di "casa ecologica" è ormai una realtà. Sono numerose le possibilità di diminuire drasticamente l'impatto ambientale di un'abitazione come ci descrive il sito Waycasa.
Sempre più persone ormai si rendono conto che salvaguardare l'ambiente significa salvaguardare noi stessi.

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marzo 13, 2005

Il nostro futuro_Uomo: una vera catastrofe

Quark n°50 Marzo 2005
Una tavola rotonda immaginaria su una specie che organizza la sua estinzione

Sul tema dell'impatto dell'uomo sulla natura provo a esprimermi con parole altrui, organizzando una tavola rotonda immaginaria. Vado un po'
indietro nel tempo per far capire che certe verità qualcuno le aveva già, inutilmente, dette. La parola a Rudiger Dahlke (Malattia linguaggio dell'anima, Edizioni Mediterranee): "La cosa terribile è dover ammettere di essere noi
stessi il cancro della Terra.La crescita della nostra economia è folle come quella del cancro. I tassi di incremento sono enormi, il progresso tende solo ad altro
progresso... Anche il cancro ha un obiettivo irreale e consiste nella rovina dell'organismo. Se fossimo più onesti, dovremmo ammettere che lo
scopo ultimo del nostro progresso è la fine dell'organismo Terra". E' ora la volta di Edward Wilson (La diversità della vita, Rizzoli): "Gli uomini, mammiferi appartenenti alla classe ponderale dei 50 chili
e membri del gruppo dei Primati, altrimenti noti per la loro rarità, sono divenuti 100 volte più numerosi di tutti gli altri animali
terrestri di pari dimensioni comparsi nella storia della vita. L'umanità è un entità ecologicamente anomala da qualunque punto di vista la si
consideri: si appropria dell'energia solare fissata nella materia organica dai vegetali in misura variabile dal 20 al 40% e va da sé che è
impossibile sfruttare le risorse del Pianeta in tale misura senza che ciò incida in modo drasticamente riduttivo sulle condizioni di vita di
quasi tutte le altre specie". Infine abbiamo un intervento a due voci: Richard Leakey e Roger Lewin (La sesta estinzione, Bollati Bornghieri): "L'evoluzione
dell'inteliggenza umana schiuse quindi un vasto potenziale all'espansione e alla crescita delle popolazioni di Homo sapiens, cosicché i quasi
6 miliardi di esseri umani oggi viventi rappresentino, collettivamente, la maggiore percentuale di protoplasma presente sul pianeta". Tre testimonianze significative, è c'è subito una piccola nnotazione da fare: l'ultima è datata 1995, esattamente dieci anni fa. E' astato
poco, a quanto pare, perchè quei "quasi" 6 miliardi si trasformassero in "più" di 6. Ma lasciamo perdere. C'è da dire, a conclusione di questo minidibattito avventurosamente assemblato, che le Cassandre non hanno mai goduto di grandi popolarità.
Alla gente, si capisce, non piace che le si aprano gli occhi. Pazienza. Dovrò pur ricordare, sommessamente, che nella lunga storia della vita
sul Pianeta si sono già verificati, e superati, cinque gravi periodi di crisi. Non per nulla quella che stiamo vivendo viene definita la
Sesta estinzione.La quinta fu quella che decretò la scomparsa dei dinosauri.Quelle crisi comunque non furono mai, l'ho anticipato, definitive e totali. Non saremmo qui, d'altronde, e al loro termine seguì sempre un
periodo di rigoglio evolutivo. Rimane per altro istruttivo sapere che a decretare la fine fu, come del resto è logico, la scomparsa della
causa che le aveva prodotte. Ebbene (questo è il punto), l'estinzione che stiamo vivendo si differenzia dalle precedenti per un motivo importante, o almeno dovrebbe
importarci: per la prima volta nella storia della vita è una singola specie la causa di un tale, rovinoso e globale squilibrio. Dai poli
all'equatore, in terra, cielo e mare. Sarebbe un po' come se la nostra specie stesse, gioiosamente, organizzando il proprio suicidio.

Danilo Mainardi Etologo, divulgatore professore di Ecologia comportamentale all'Università Ca' Foscari di Venezia

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