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Web Briblo

agosto 21, 2009

Meno di 20 euro per aiutare qualcuno con il microcredito di Kiva

E' da molto tempo che seguo il progetto Kiva attraverso le parole di chi ha deciso di partecipare. Così ho deciso di farne parte.

Kiva offre un micro finanziamento, senza interessi o garanzie, a chi ne ha bisogno nei paesi poveri. I soldi utilizzati per finanziare i progetti provengono da milioni di fortunate persone sparse per il mondo che decidono di prestare qualche soldino attraverso internet. La quota minima da prestare è di 25 dollari, circa 17 euro. Si viene a creare così un finanziamento sociale.

Una volta registrati sul sito Kiva.org si sceglie il progetto, la persona da finanziare. Il pagamento avviene attraverso PayPal o carta di credito. Quando viene raggiunta la quota totale, vengono consegnati i soldi al richiedente che si impegna a restituirli in almeno 6 mesi. Quando si effettua il prestito è possibile donare qualche spicciolo anche all'associazione Kiva, ma non è obbligatorio.

Sul sito è possibile seguire la storia, gli obiettivi raggiunti del richiedente. Una volta che ti sono stati restituiti i soldi puoi decidere se tenerli o prestarli per un altro progetto. Interessi non ce ne sono, quindi con Kiva non si guadagna.

Il concetto è che un minimo sforzo condiviso fatto da molte persone possono aiutarne altre.

Io, insieme ad altre 12 persone, abbiamo aiutato Letecia Balbuena, 46 anni, 4 figli, delle Filippine, ha un piccolo negozio di articoli vari. Ha chiesto un piccolo mutuo di 325$ per ingrandire il suo negozio e pagare il rinnovo della registrazione del motociclo. Ha già chiesto più volte in passato un micro credito attraverso PMPC, partner di Kiva nelle Filippine, che ha già ripagato.

Per maggiori informazioni potete consultare il sito italiano VivaKiva.org. La mia pagina personale su kiva è Kiva.org/lender/Bricke, la squadra di cui faccio parte è Kiva Team Italia.

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marzo 05, 2004

Carte di credito on/off... line

Prendo spunto da una lettera inviata a Punto-Informatico di un operatore del settore dell'e-commerce. La lettera è indirizzata a Adiconsum (associazione di consumatori) che in un servizio del TG3 ha dichiarato che usare le carte di credito on-line è inaffidabile.
Personalmente penso che la carta di credito sia intrinsicamente poco sicura, a prescindere da dove si usa, ed è necessaria una certa attenzione nell'utilizzo. Credo sia da ipocrita non usare la carta on-line e poi lasciarla in mano al cameriere di un qualsiasi ristorante e magari perderlo di vista durante il pagamento.
Esistono poi carte di credito ricaricabili (che possono limitare il danno) oppure virtuali (come bankpass), queste ultime sono comodissime per gli acquisti on-line: al momento dell'acquisto ti crei una carta dell'importo necessario, dopodichè muore.
Come sempre il modo migliore per non farsi fregare è quello di informarsi, perchè non iniziare da qui:
Polizia di Stato

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marzo 01, 2004

8 per mille

Prendo spunto (senza entrare nel merito) delle polemiche nate dalle parole di Bossi dirette alla chiesa cattolica.
Come funziona l'8 per mille? Lo spiego con un esempio.
Prendiamo ad esempio 10 dichiarazioni di reddito.
Facciamo che l'8 per mille di ogni dichiarazione vale 1 centesimo. Quindi nel pentolone ci finiscono 10 centesimi.
Adesso diciamo che 3 persone devolgono l'8 per mille alla chiesa cattolica e che 1 lo devolve allo stato. Le altre 6 non mettono preferenze. Le 4 persone che hanno messo la preferenza rappresenteranno il 100% delle preferenze. 75% (75 centesimi) alla chiesa cattolica 25% (25 centesimi) allo stato.
Quindi chi non effettua la scelta la fa effettuare agli altri. Se ne potrebbe discutere a lungo su questo meccanismo.
Il problema è che non stiamo parlando ne di bruscolini ne di centesimi. Ma di decine di miliardi di lire.
Per approfondire l'argomento vi posso suggerire questo link oppure se volete le cifre stanziate negli ultimi anni andate qui.

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