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Web Briblo

settembre 19, 2009

Busta biodegradabile alla COOP di Vetralla

Di solito vado a fare la spesa portandomi una busta in tela riutilizzabile dove mettere i prodotti. Oggi però ne ero sprovvisto ed ho dovuto prendere una busta in plastica. In realtà mi sono accorto che non era una busta normale ma biodegradabile: fatta di un nuovo materiale ricavato da materie prime rinnovabili contenenti amido di mais. Completamente biodegradabile conforme alla legge UNI-EN 13432. Compostabile come i rifiuti alimentari e vegetali.

Lo slogan sulla busta recita: La utilizzi per la spesa, la riutilizzi per i rifiuti organici. E' realizzata in mater-bi di cui avevo già parlato in passato.
E' la prima volta che mi capita tra le mani una busta del genere, la prima cosa che salta all'occhio è la sua leggerezza: la busta è più piccola e più fina, penso che se ne dovranno usare molte a parità di spesa rispetto alle vecchie.

In attesa di essere shopper free è comunque un passo avanti. Le classiche buste di plastica dovranno andare comunque in pensione a breve, ma forse non nel 2010 come si pensava.

Resto della mia idea: sostituire TUTTA la plastica con materiali bio è impossibile e forse pericoloso, dovremmo prevedere una coltivazione enorme per la sua produzione, a discapito di altre coltivazioni, lo stesso discorso dei biocarburanti. E' comunque una strada, da affiancare a metodi di sostituzione, come i sacchetti in tela per la spesa.

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settembre 12, 2008

La Coop dice addio alle vecchie lampadine

Entro la fine di quest'anno, un anno prima secondo quanto stabilito dalla legge, la Coop cesserà di vendere le vecchie lampadine ad incandescenza proponendo solo quelle a basso consumo.
Le nuove lampadine, anche se costano 10 volte di più, hanno una vita più lunga di 8 volte e consumano 6 volte meno.

La Coop vuole fare dell'efficienza energetica un suo baluardo, regalando 3 milioni di lampadine a basso consumo e 1 milione di kit idrici rompigetto facendo risparmiare così 108 milioni di kilowattora e 65 mila tonnellate di CO2. Il tutto all'interno di una campagna informativa chiamata Dai respiro all'ambiente.

Ma non finisce qui: lampadine a sensore, batterie ricaricabili, elettrodomestici classe A+ riempiranno gli scaffali dei super ed iper mercati.

Vi basta? No. E allora la Coop ha iniziato da qualche tempo una riorganizzazione dei consumi interni impegnandosi ad usare più inteliggentemente l'energia, risparmiando, migliorando l'efficienza e recuperando l'energia inutilizzata. Un esempio è il recupero del calore derivante dagli impianti di refrigerazione per la produzione di acqua calda.

Siete soddisfatti? Ancora no. Allora tenete presente che la Coop ha iniziato ad installare sui propri tetti impianti solari, per la produzione di acqua calda, e fotovoltaici che genereranno elettricità. Sono già 5 gli impianti fotovoltaici che, complessivamente, nel 2007, hanno prodotto 565 megawatt con un risparmio di 24.900 tonnellate di CO2. Altri impianti sono in fase di realizzazione.

La rivoluzione dell'efficienza, delle energie rinnovabili, della sostenibilità è partita, siete pregati di salire a bordo, semplici cittadine ed aziende.

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maggio 14, 2008

L'aspirina della Coop

La notizia non è fresca ma vale la pena segnalarla. La Coop distribuirà medicinali da banco con il proprio marchio. Sono medicinali equivalenti, ossia uguali a quelli di marca a cui è scaduto il brevetto e, quindi, vendibili con marchio diverso purché identici a quello da cui derivano.
Il primo sarà: acido acetilsalico e acido ascorbico (aspirina con vitamina C).

I medicinali generici e la possibilità di comprarli al supermercato ci permetterà di risparmiare bei soldini come succede in molti altri paesi.

Il rovescio della medaglia? Che qualcuno possa abusare di tali farmaci come se fossero caramelle. Saremo così stupidi?

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