Cioccolato equo ma non buono
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Nella pubblicazione 186 (Ottobre 2005) c'è una prova di prodotto il quale esito mi ha stupito (anche se solo parzialmente).
Il prodotto preso in considerazione è il cioccolato. Sono stati analizzati da amatori ed esperti una ventina di marche diverse di cioccolato. Tra le tante è stata presa in esame anche la cioccolata di CTM Altromercato, quella del commercio equo e solidale. La notizia è che la cioccolata di CTM si è classificata ultima secondo i voti della giuria. Il prodotto assaggiato è stato il Mascao Fondente Extra. Una vera delusione. E' possibile che per fare un buon cioccolato è necessario sfruttare, sottopagare i dipendenti e non far caso all'impatto ambientale della produzione? Io non credo e spero che il giudizio negativo dato da una delle più grandi associazioni dei consumatori italiana diventi una spinta a migliorare la qualità del prodotto senza fermarsi a pensare solo a come viene fatto. Buoni ingedienti e attenzione al sociale, non bastano.
Dicevo appunto che la notizia mi ha sorpreso parzialmente perchè la cioccolata di CTM Altromercato non mi aveva mai entusiasmato il più delle volte.
Per la cronaca il cioccolato migliore tra quelli provati, anche se non ha ottenuto pieni voti, è LINDT Excellence Noir Extra Fin. Da sottolneare il fatto che anche se la legge lo permette non sono stati trovati produttori che utilizzassero grassi diversi dal burro di cacao. Per il momento insomma niente olio di palma. Speriamo che la situazione non cambi in futuro, l'importante è controllare l'etichetta.
A voi quale cioccolata piace?
Etichette: commercio equo, consumatori, consumo critico
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