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maggio 25, 2004

Caro scolaro la tua scuola è senza evoluzione

Cancella Darwin dall'insegnamento e cancellerai la possibilità di capire il mondo

Riporto la lettera di Danilo Mainardi (Docente di ecologia comportamentale all'Università Ca' Foscari di Venezia) indirizzata a tutti gli scolari che, grazie alla riforma Moratti, non avranno modo di apprendere i concetti base dell'evoluzione.
Pubblicato come editoriale su Quark N40 Maggio.

Caro bambino italiano che, in quest'anno di grazia (si fa per dire), frequenti le elementari o le medie inferiori, lo so che spesso leggi questa rivista [Quark n.d.r], che pur sarebbe "da grandi". Lo so perchè lo fanno anche i miei nipotini, che sono come te. Come a te, a loro piace scoprire i perchè della scienza e i fenomeni della natura. Ti scrivo per parlarti di una tua passione: i dinosauri. Rettili immensi, animali del passato. Sai certamente che sono comparsi milioni di anni fa quando già c'era tanta vita sulla Terra e che poi, dopo aver conquistato il mondo, si sono estinti. Prima di loro esistevano altri rettili che erano i loro antenati. Da alcuni di essi, forse sai pure questo, si sono originati i coccodrilli e gli uccelli. Una fantastica storia evolutiva. Ciò che non sai, probabilmente, è che d'ora in avanti, in base alla riforma scolastica, i tuoi insegnanti non dovranno più parlarti di evoluzione. Alcuni lo faranno ugualmente, spero, ma non sarà più obbligatorio. Ebbene, l'esclusione dell'insegnamento dell'evoluzione dai tuoi programmi mi preoccupa e cercherò di spiegarti perchè.
- Si parla molto, oggi, di problemi ambientali. Si desidera insegnarti - cosa giustissima - il rispetto della biodiversità, ma per far ciò è essenziale spiegare di cosa si tratta. Ebbene, penso che sia impossibile farlo senza introdurre concetti evolutivi. Gli esseri che costituiscono la biodiversità, infatti, vivendo insieme una generazione dopo l'altra per tempi lunghissimi si sono evoluti insieme (il termine esatto è coevoluzione).
- Ti faccio un esempio: tanto più si raffina la strategia di un predatore, tanto più, e parallelamente, si raffina quella delle sue prede. L'una, in altre parole, agisce selettivamente sulle altre, e viceversa. Un esempio che ti incurioserà: i pipistrelli rintracciano le loro prede usando una sorta di sonar. Sparano fuori, cioè, ultrasuoni. Ecco: come contromisura certe falene hanno evolutivamente acquisito, quando percepiscono queste onde ultrasonore, la capacità di lasciarsi cadere di colpo sul terreno. Questo, vedi, significa biodiversità: organismi adattati l'uno all'altro e che perciò vivono in uno stato di equilibrio in cui è dannoso intervenire. Come si fa, però, a insegnare tutto ciò senza introdurre i concetti base dell'evoluzione?
- Temo che, se si omette la spiegazione evolutiva, non si possano produrre altro che insegnamenti vuoti di spiegazione, insoddisfacenti. Solo penosamente moralistici. Penso anche che sia impossibile farti capire qual è il posto dell'uomo nella natura; quali sono i rapporti di parentela che abbiamo con le altre specie, ormai ben noti grazie agli studi sul Dna. E si tratta di conoscenze assai informative (e pertanto formative) per spiegare chi siamo e quali rapporti - anche da un punto di vista etico - sia opportuno mantenere con i nostri affini, umani e non umani. In definitiva conoscenze utili per comprendere il significato della diversità, il suo grande valore e la conseguente necessità di rispettarla.
- Il mio discorso (tutto concentrato in una letterina) forse ti è risultato un po' difficile. So però che, se ti fosse spiegato un po' più ampiamente, come potrebbero fare i tuoi insegnanti, ti sarebbe senz'altro chiaro. E tu saresti un bambino diverso. Un bambino che sa con la ragione, non soltanto che crede.

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